martes, 6 de noviembre de 2007

Michele Castro

Caro Michele:

Certo che si stava bene in quella stanza fresca e buia, con quel senso di acqua. Si mangiava, si bebeva, si facieva un po’ d’esercizio. Ma alla fine quelli stati di pienezza finiscono per annoiare. Uno prima o poi cresce, matura. Poi c’è la curiosità per sapere quello che c’è dietro il morbido muro, quella amorevole voce femminile, quella musica, quei suoni sconosciuti ma familiari allo stesso tempo. Un giorno si prende coraggio. Giú la testa è ora di partire.




Certo che hai scelto propio una data speciale. Mica avrai pensato che tutta quella gente, tutte quelle luci, tutti quei pacchi, erano per te?. Non dico che non sei importante, ma insomma… Pensa che tutta la vita le persone che incontrerai faranno un cenno quando risponderai a proposito del tuo compleanno. Sicuramente qualcuno pensera che in qualche modo sia scocciante, propio il 24 diciembre. Ma secondo me, ci sono vantaggi. Almeno imparerai subito cha a Dio non puoi fare concorrenza, e questo e giá tutto un progamma. Ci stanno le persone che capire questo gli porta la vita intera, a cominciare da quella Eva, che sembra abbia guastato il Paradiso. Bisogna avere personalità per arrivare un giorno cosí, ma mi auguro che tu la avrai.

Certo che non cosí importante ma pure io festeggio qualcosa la vigilia di Natale. Molto tempo fa, 21 anni per essere esatto, conobbi una ragazza, e una sera come quella la baciai per la prima volta. Era in un posto vicino al mare, di fronte alla sua casa che ancora nos si chiamava “El Castillo”, come con festosa ironia la chiamano adesso. Ti sembrerà strano ma in questa parte del mondo a Natale fa caldo, la neve si fa finta e Santa Claus è condannato a sudare. Sicuramente tuo padre ricorderà qualcuna passata da bambino tentando di pigliare un po’ d’aria alla “Rambla” di Montevideo. Comunque, tornando al bacio, questo ha avuto delle conseguenze, alcune insospettate, altre piú previsibili, ma devo dire, sempre felici. Cosa centri te con questo bacio, lo ho raccontato altrove.

Certo che ci ho pensato a tutto questo quando ho saputo della tua nascita. Ero nella stessa casa, con la stessa “ragazza”, ma in compagina, questa volta, di cinque prevedibili conseguenze di quel bacio. Uno si chiama come te. Sei stato presente in questo tavolo lontano un emisfero, perche giá sei parte de questa famiglia, che spera con ansia di conoscerti. Per il momento non ci resta che farti sapere quanto ci fa felici il tuo arrivo. A presto!

Opi, María, Elena, Cate, Miki, Matute, Vero.

(Buenos Aires, gennaio 2005)

No hay comentarios.: